Di Battista attacca Salvini. Lui lo liquida: “Passi il tempo in maniera ludica”

Di Battista torna ad attaccare la Lega.

Dopo gli affondi di neppure una settimana fa, ora il grillino movimentista si fa ancora spazio tra l’accordo che lega M5S e Carroccio al governo. E lo fa parlando in collegamento dal Guatemala a Otto e mezzo su La7.

“Sondaggi danno Lega avanti a M5S? – dice Di Battista – Penso che Salvini sia pompato dal sistema mediatico in maniera vergognosa. Specie Repubblica dice che è fascista pero si comporta come l’istituto Luce con Mussolini ma alla fine conteranno i fatti”. Il ragionamento è questo: Dibba non si sente “subalterno” al partito del ministro dell’Interno. “Non siamo 4 sfigatelli che si fanno dettare la linea di Salvini come qualcuno vorrebbe descriverci -spiega – Abbiamo il 37% dei consensi e le iniziative del governo che sono andate in porto fino ad ora sono state portate avanti dal M5S”.

Il fatto è che i sondaggi danno il Carroccio in fuga con il Movimento che arranca dietro. Le posizioni di Salvini sui migranti e la chiusura dei porti hanno prodotto due risultati che appaiono evidenti: il primo, ha incrementato i consensi in suo favore, drenandone forse pure ai grillini; il secondo, ha mandato su tutte le furie l’ala “di sinistra” dei Cinque Stelle, che si è già fatta sentire e sembra vedere in Roberto Fico e Di Battista due leader in grado di riposizionare il partito su una linea meno schiacciata sulla dottrina leghista.

Ecco allora spiegate le dure parole di Di Battista sulla sentenza sul sequestro dei fondi al Carroccio. Di Maio a seguito della decisione del Riesame di Genova aveva rassicurato sulla tenuta dell’accordo di governo. La linea di Luigino è che la vicenda riguarda “la vecchia Lega” e non quella salviniana. Dunque nessun imbarazzo in merito all’animo giustizialista che in passato ha contraddistinto il Movimento. Di Battista, però, non sembra starci. E non intende scendere a compromessi. Per Dibba la Lega “deve restituire fino all’ultimo centesimo il maltolto: non c’entra niente il processo politico, ma quando mai? Se fossi un militante della Lega gli chiederei di restituirli perché sono soldi dei cittadini. Iniziassero i parlamentari trombati della Lega a restituire l’assegno di fine mandato come ho fatto io. Per me la Lega deve restituire, punto. Perché le sentenze si rispettano perché quei quattrini sono anche miei”.

Sugli affondi del grillino, Salvini viene subito interpellato da Enrico Mentana. Ma il ministro dell’Interno sa di poter contare sull’asse che per ora lo lega a Di Maio, formalmente il capo politico del M5S. E così si limita a liquidare l’attenzione di Dibba: “Fossi in Guatemala – manda a dire – passerei il tempo in maniera più ludica. Mi sa che è una roba interna ai Cinquestelle”.

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