Toninelli: ‘Ecco il tesoro dei signori delle autostrade’

I media attaccano il Governo del Cambiamento e il M5S perché dopo 20 anni di opacità, rende pubbliche le convenzioni di Autostrade“.

Così il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli in un post sul Blog delle Stelle intitolato “Ecco il tesoro dei signori delle autostrade”.

“Abbiamo messo in pubblica piazza i documenti che spiegano nel dettaglio perché le concessionarie guadagnano una quantità immane di soldi” ha spiegato il ministro, che è stato contestato in aula alla Camera “in maniera ridicola” per aver “parlato di ‘pressioni’”.

“Sono arrivato in questo ministero il 2 giugno e sin da subito ho dato indirizzo all’amministrazione, a tutti gli uffici del mio dicastero, di rendere pubblici questi documenti. Tuttavia, l’operazione si è mostrata da subito estremamente complicata,” ha fatto sapere.

Toninelli ha spiegato il significato di “pressioni”:

“Al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti non solo sono arrivate le mie istanze per rendere pubblici questi documenti: da mesi pervenivano richieste da parte di cittadini, di sindaci, di associazioni, per conoscere i contenuti dei Pef (Piani Economici Finanziari), quei documenti in cui è contenuta la ‘ciccia’ delle convenzioni. Sino ad ora i dirigenti del Ministero, consapevoli della potenza economica di questi concessionari privati, non fornivano subito le informazioni richieste, ma prima chiedevano agli stessi concessionari e ad Aiscat, Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori, se fosse possibile farlo.
Prima di riportare le risposte tengo a spiegare, soprattutto a chi mi attaccava in aula dicendomi di andare da un Pm per fare i nomi, che la parola ‘pressione’ non è sinonimo di minaccia, ma si intende il tentativo di convincere una persona a fare o non fare una determinata cosa”.

E ha citato una lettera di Autostrade per l’Italia indirizzata al ministero dei Trasporti risalente al marzo 2018 in risposta alla richiesta di un dirigente in merito alla possibilità di soddisfare un’istanza di fornire la documentazione:

“Una lettura distorta ed erronea dei contenuti del Pef potrebbe essere strumentalizzata al fine di alterare i valori di mercato della società quotata con possibile configurazione anche di fattispecie di reato quale quella del così detto aggiotaggio,” si legge nella lettera, che – osserva il ministro – è stata “scritta da ‘super’ studi legali profumatamente pagati dai concessionari privati con i miliardi guadagnati realizzati utilizzando il suolo pubblico.

“Secondo voi” si è chiesto Toninelli “a chi contestavano il reato? Se il dirigente del ministero avesse pubblicato i dati richiesti, sarebbe potuto incorrere, secondo loro, nel reato di aggiotaggio”.

La conseguenza di tutto ciò, secondo l’esponente 5Stelle è “Semplicemente la PAURA!”, “la paura dei nostri dirigenti. Le autostrade sono pubbliche, l’asfalto è pubblico! Loro, i concessionari, le stanno gestendo, ma è evidente che deve essere prevalente l’interesse pubblico e non quello privato”.

Guarda il video:

 

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