‘Non fu diffamazione’, archiviata la sindaca Virginia Raggi per la frase sul Pd
Il gip di Roma ha archiviato l’indagine a carico della sindaca di Roma Virginia Raggi, indagata per diffamazione per alcune sue affermazioni sul Pd.
Il 2 ottobre del 2016 la prima cittadina della capitale aveva risposto a Matteo Renzi, il quale la aveva attaccata per aver scelto la Paola Muraro come assessore all’Ambiente:
“Pensate che avrebbero detto se Muraro fosse del Pd? In fondo la svolta della Raggi è dare la gestione dei rifiuti a un donna collegata totalmente a Mafia Capitale, a quelli che c’erano prima. Insomma credo che ci sia nel M5s una doppia morale,” aveva detto l’ex premier.
La Raggi aveva replicato scrivendo su Facebook:
“AFFARI CON MAFIA CAPITALE? MICA SIAMO IL PD
I cittadini sanno che quel sistema lo hanno creato loro e noi lo stiamo combattendo”.
Per questo post il tesoriere del Partito Democratico Francesco Bonifazi aveva querelato l’esponente pentastellata:
“Il Partito democratico ha dato mandato ai suoi legali di querelare il sindaco di Roma Virginia Raggi per le dichiarazioni diffamatorie nelle quali ha accostato il Pd alle vicende di Mafia Capitale. Continua da tempo la pratica dell’insulto e della menzogna da parte degli esponenti del Movimento 5 stelle che puntualmente, una volta chiamati a rispondere delle loro affermazioni, ricorrono a tutti i privilegi per non farsi giudicare. Un conto è il dibattito politico, un altro è diffamare. Il Pd non lascerà passare questa pratica votata all’insulto e all’offesa”, aveva fatto sapere con una nota.
Nel febbraio del 2017 il procuratore aggiunto Paolo Ielo ha chiesto l’archiviazione in quanto le affermazioni della Raggi non costituiscono reato perché le parole della sindaca sarebbero “una forma di manifestazione dell’esercizio della critica che muove dall’oggettivo coinvolgimento di alcuni esponenti del Pd nei procedimenti e nei processi cosiddetti di Mafia capitale, nel contesto di una dialettica politica dai toni aspri e assai esasperati, che ha visto la querelata contrapporsi dialetticamente ad esponenti del Pd”.
Il 14 agosto il tribunale di Roma ha archiviato la vicenda.