Pensioni d’oro, Di Maio: ‘Se qualcuno non vuole attuare il contratto lo dica, altrimenti si va avanti’

Luigi Di Maio interviene nella polemica sorta in seguito alla proposta avanzata dall’economista e consigliere di Matteo Salvini Alberto Brambilla, il quale ha ipotizzato un contributo straordinario di solidarietà al posto del ricalcolo delle pensioni d’oro.

Secondo Brambilla, invece di tagliare le pensioni superiori ai 4mila euro, è meglio chiedere un contributo di tre anni ai cittadini per sostenere l’occupazione di giovani, over 50 e donne.

“Se qualcuno vuol dire che il contratto non si deve attuare lo dica chiaramente, altrimenti si va avanti,” ha replicato Di Maio in conferenza durante la sua visita in Egitto

“Non voglio entrare in uno scontro”, ha aggiunto Di Maio, ma nel contratto di governo “abbiamo scritto che vogliamo tagliare le pensioni d’oro: se qualcuno vuol dire che il contratto non si deve attuare lo dica chiaramente, altrimenti si va avanti”.

“Sia chiaro – ha proseguito – che agiamo su persone che prendono dai 4 mila euro netti in su, se non hanno versato i contributi” relativi agli assegni eppure, “si stanno trattando queste persone come disperati che adesso dobbiamo andare a salvare”.

Claudio Borghi, presidente della Commissione Bilancio della Camera, ha commentato così:

“Non mi risulta ci sia nessuno contrario a taglio delle pensioni da 5mila euro, come previsto dal contratto di governo. Sulle pensioni la posizione mi risulta essere sempre la stessa: per i trattamenti sopra i 5mila e non coperti da contributi l’obiettivo è riportarli al montante contributivo, come previsto”.

“Smentisco chi parla di tassazione a partire dai 2mila euro, come sostiene Brambilla: è una cosa che non è prevista da nessuna parte”, ha concluso Borghi.

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