“Votò il salva-Benetton”. Salvini risponde al Pd: “Sì, ma chi non ha vigilato dovrebbe fare silenzio”
Matteo Salvini riconosce di aver votato il rinnovo della concessione ad Autostrade in tempi in cui il crollo del viadotto Morandi a Genova era molto lontano da venire.
Ma attacca chi non ha fatto i dovuti controlli. Salvini a chi stamattina ad Agorà gli chiedeva se “la norma, votata anche da lei, fu un errore, ha risposto così: “Se è così, sicuramente. Però – ha aggiunto – da parte di chi ha governato per anni e anni, e ha firmato e verificato le concessioni, un buon silenzio sarebbe opportuno”.
La norma cui si fa riferimento è un decreto nel 2008. A renderlo noto su Twitter è stata Debora Serracchiani, ex presidente Pd della Regione Friuli Venezia Giulia. “Nel 2008 Salvini votò a favore del cosiddetto “salva Benetton” che diede al gruppo le concessioni molto vantaggiose per Autostrade – ha scritto la dem – Governava con Berlusconi. Ora non se lo ricorda più?. La replica del ministro dell’Interno non si è fatta però attendere. “Non mi sostituisco a chi sta ricercando – ha detto – ricordo che io e miei colleghi e amici abbiamo giurato il primo giugno e oggi è 20 agosto: giusto che rispondiamo su quel che abbiamo fatto e non fatto, ma che qualsiasi cosa sia accaduta al mondo sia colpa del Governo Conte Salvini Di Maio… penso che chi ci ascolta pensi sia una barzelletta”.
In effetti rispetto a Di Maio, il vicepremier leghista nei primi giorni era sembrato più cauto sulla revoca della concessione alla società. “Io non sono pro e contro Autostrade o Benetton – ha ribadito oggi ad Agorà – Non sono contro i privati, ma in questo caso il privato ha fatto un disastro. Quello che faremo noi sarà dettato da voglia di vendetta ma di giustizia. E mentre Toninelli propone la nazionalizzazione di Autostrade, il leghista dice che “studiando i bilanci” anche lui sarebbe favorevole.