Trecento preti pedofili impuniti. Il (nuovo) caso in Pennsylvania
Trecento preti accusati di pedofilia e (almeno) mille vittime: è questo il quadro tracciato dalla procura della Pennsylvania, Usa, che ha trascorso due anni ad analizzare le denunce sporte in tutte le diocesi (tranne due) dello stato nordamericano negli ultimi 70 anni.
Il rapporto parla di una «sistematica» azione di insabbiamento dei reati da parte dei vertici ecclesiastici. «Crediamo che il numero reale delle vittime, considerando le denunce perse o quelle mai fatte per paura di farsi avanti, sia di migliaia di persone», si legge nel documento. Il numero dei prelati coinvolti – citati tutti con nome e cognome – rende il caso uno dei più vasti.
Quasi tutti i reati sono caduti in prescrizione, dunque non possono essere perseguiti penalmente. Due sacerdoti, però, sono stati incriminati per abusi ripetuti su diversi bambini in riferimento a episodi che risalgono al 2010. L’ultima di queste due incriminazioni nasce da una segnalazione della stessa diocesi, cosa che, spiega la procura, fa ben sperare che la Chiesa stia cambiando. Gli abusi accertati vanno dalle molestie agli stupri. Nel rapporto si legge che «la maggior parte delle vittime erano ragazzi, ma c’erano anche ragazze» e che «alcuni erano teenager, altri erano in età prepuberale». I giurati scrivono di «riconoscere che molte cose sono cambiate in seno alla Chiesa cattolica in questi ultimi 15 anni», ma che le due imputazioni recenti mostrano che «gli abusi di bambini non sono svaniti». Vescovi e cardinali «sono stati protetti», si afferma ancora, e «molti di quelli citati nel rapporti sono stati promossi». Le autorità cattoliche statunitensi hanno espresso «vergogna e dispiacere» per questo nuovo scandalo pedofilia, promettendo più impegno per garantire che la Chiesa sia un ambiente sicuro per i bambini e le famiglie. IL GIORNALE.IT