Benetton rovinati, via tutte le concessioni in Italia. Autostrade, pedaggi e servizi: ecco dove cambiano

Ponte Morandi, rivoluzione autostrade. Via tutte le concessioni ai Benetton: cambiano pedaggi e servizi

La tragedia del crollo del ponte Morandi a Genova, con i suoi 39 morti (il bilancio è ancora provvisorio), rischia di rovinare Autostrade per l’Italia. Il premier Giuseppe Conte ha annunciato ufficialmente la decisione di revocare la concessione al gruppo Atlantia della famiglia Benetton e tutto lascia supporre che la revoca non riguardi solo la tratta ligure (A7 Serravalle-Genova, A10 Genova-Savona, A12 Genova-Sestri Levante, A26 Genova Voltri-SS13) ma anche tutte le numerose tratte nel resto d’Italia. Un impatto enorme dal punto di vista economico, e una rivoluzione per gli automobilisti italiani in termini di servizi e costi di pedaggio.

I Benetton e Autostrade per l’Italia controllano e gestiscono, infatti, anche la A1 Milano-Napoli, la A4 Milano-Brescia, la A8 Milano-Varese, la A9 Lainate-Ponte Chiasso, la A11 Firenze-Pisa, la A12 Roma-Civitavecchia, la A13 Bologna-Padova, la A14 Bologna-Taranto, la A16 Napoli-Canosa di Puglia, la A23 Udine-Tarvisio, la A27 d’Alemagna Venezia-Belluno e la A30 Caserta-Salerno.

Già dopo la sciagura, su cui incombe il sospetto di manutenzione insufficiente o sottovalutazione del rischio di crollo, Atlantia Spa era crollato in Borsa e oggi i bond a scadenza luglio 2027 sono calati in picchiata del 4,01% a 92,8. In mattinata il vicepremier Luigi Di Maio aveva ipotizzato anche una maxi-multa, “fino a 150 milioni di euro, in caso di inadempienze”. Chi subentrerà ai Benetton? Inizialmente lo Stato, spiega il governo, poi ci sarà un nuovo bando con regole “più stringenti” per i nuovi gestori privati, che secondo Conte saranno chiamati a reinvestire una parte significativa dei proventi da pedaggio (per il gruppo Benetton ammontavano a 3,5 miliardi di euro) in sicurezza e manutenzione.

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