Ha sfidato i Paesi Europei. L’ Aquarius senza porti aperti costretta in mare con i migranti.
Sperava in un cambiamento di rotta della politica europea? Come si dice in questi casi: ha fatto un buco nell’acqua.
L’Aquarius, senza tener conto delle nuovi leggi del mare e del rispetto delle alleanze Ue, ha deciso di sfidare tutti.
Ora la nave Ong deve fare i conti con i 141 migranti che ha caricato da un barcone a largo della Libia.
Leggiamo cosa scrive Il Giornale:
Dal canto suo l’Italia è stata chiara fin dall’inizio. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha chiarito fin dal primo giorno che “Aquarius non vedrà mai un porto italiano.
È di proprietà di un armatore tedesco e batte bandiera di Gibilterra”. Quindi al nostro governo non è mai passato per l’anticamera del cervello di accollarsi questi profughi. Lo stesso ha fatto Malta. E con un po’ di ritardo anche la Spagna.
“La Spagna non è il porto più sicuro perché non è il porto più vicino come stabilito dal diritto internazionale – ha detto il governo di Madrid -. La situazione non è paragonabile” a quella dello scorso giugno. Mese in cui Aquarius ha fatto arrivare a Valencia più di 600 immigrati.
E al coro si unisce anche la voce del Regno Unito. La nave che si era spacciata come unità di ricerca, si è rivelata poi una grande bufala perchè carica di rifugiati.
Ora l’Aqurius è costretta a crcare altrove il suo porto sicuro. I paesi europei sembrano essere concordi per ora.
Fonte: ilgiornale