Boccia (Confindustria) attacca il governo Conte: ‘Delusi, si rischia di scendere in piazza’

“Questo governo ci ha deluso, speriamo di evitare la piazza”.

Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia in unintervista a Il Messaggero.

“Il decreto lavoro – ha affermato – aumenta solo i costi e non crea occupazione”. Bisogna ricordarsi “che abbiamo il secondo debito pubblico più grande al mondo rispetto al Pil e che fare ricorso al deficit significa accumulare altro debito a danno delle generazioni future”.

E ha aggiunto: “Il nervosismo del nostro mondo è molto elevato e di questo passo dovremmo prevedere – speriamo di non arrivare a tal punto – di portare i cittadini imprenditori in piazza”.

Boccia ha poi osservato che “le parole di alcuni esponenti dei partiti di governo nei confronti del sistema di rappresentanza” sono “davvero ingenerose, al limite della volgarità”.

“Se la politica e i partiti vogliono riappropriarsi del loro primato – ha proseguito – non possono limitarsi a seguire i sondaggi e la piazza, come qualcuno ama dire. Se si insiste con certe provocazioni saremo costretti a farci sentire”.

Secondo Boccia il ministro Tria – che in alcune occasioni è sembrato in contrasto con l’esecutivo – “parla il linguaggio del buon senso”.

“Ci auguriamo – ha detto Boccia – che le sue parole siano ascoltate e rispettate. I mercati non si lasciano influenzare dalle buone intenzioni ma premiano o puniscono le azioni che valutano dannose”.

Quanto alle grandi opere, il numero uno di Confindustria ha osservato:

“La cosa più grave a nostro avviso è che si mettono in discussione cantieri e non progetti con il rischio di dover pagare penali miliardarie che peserebbero sui cittadini contribuenti e sulle imprese”.

Per quanto riguarda l’Ilva, invece, ha detto: “Sulla soluzione confidiamo nel buon senso. C’è stata una gara e c’è un investitore vincitore. Ora occorre coniugare ambiente, sviluppo e occupazione. L’Ilva rappresenta la questione industriale nazionale, del Mezzogiorno, dell’occupazione e dell’indotto. A oggi c’è molta incertezza. Sembrerebbe una tattica tesa a far scappare l’investitore”.

 

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