Pignorato il vitalizio a Cicciolina che ora vuole denunciare l’Italia: “Chiederò un risarcimento danni milionario”
Evasione fiscale, pignorato il vitalizio e bloccato il conto in banca di Ilona Staller, meglio conosciuta come Cicciolina. Ora l’ex regina del porno ed ex parlamentare del Partito Radicale è pronta a denunciare l’Italia e chiedere un risarcimento danni di milionario.
Roma, 13 ago – L’Agenzia delle Entrate ha pignorato il vitalizio e il conto in banca a Ilona Staller, l’ex stella del porno oggi 66enne diventata parlamentare con il Partito Radicale negli anni ’80. Si parla, nell’ambito di un contenzioso con il fisco, di un mancato pagamento di circa 100mila euro di cartelle esattoriali, e per questo l’Agenzia delle Entrate ha bloccato il suo conto all’interno della banca di Montecitorio, dove viene versato il vitalizio. La Staller, nota anche con il nome d’arte di Cicciolina, è stata una delle vittime illustri del provvedimento che prevede il ricalcolo dei contributi versati dai parlamentari durante le precedenti legislature. Ed è stata tra le prime a scendere sulle barricate per rivendicare il diritto al vitalizio.
Quando il mese scorso vennero annunciati i tagli affermò che avrebbe fatto ricorso, poiché quanto deciso da Montecitorio le sembrava un insulto alla sua dignità. L’ex pornostar dichiarò tramite il suo avvocato di voler ricorrere in appello contro la delibera approvata dall’Ufficio di presidenza della Camera. Il suo legale, infatti, ritiene il taglio del vitalizio un provvedimento illegale: “Il vitalizio non può essere pignorato o sequestrato per intero, come invece ha fatto l’Agenzia delle Entrate, ci sono dei limiti di legge. Quindi quanto le è stato congelato va restituito, tranne per 1/5. E c’è anche una gravissima responsabilità dell’Amministrazione parlamentare e della banca, che hanno permesso questo orrore anticostituzionale”
Cicciolina però è decisa non solo a fare ricorso contro il pignoramento del vitalizio: è anche intenzionata a chiedere il risarcimento dei danni. Secondo il suo avvocato, infatti, quanto successo alla sua cliente offre gli estremi per prefigurare “il reato di appropriazione indebita”. Di qui l’idea di fare causa e di chiedere un “risarcimento milionario per i danni subiti poiché è stata privata dei mezzi di sussistenza”. Va comunque detto che Cicciolina non rimane a bocca asciutta: con il ricalcolo dei contributi vedrebbe il proprio vitalizio diminuire da circa 3mila euro al mese fino a poco più di mille.
Di Anna Pedri
Con fonte Il Primato Nazionale