Difendono una donna ferita e una giornalista dalla furia dei migranti, agenti circondati e aggrediti: “Razzisti!”
«Voleva prendermi il telefono cellulare, ma sono riuscita a fermarlo in tempo. Mi ha ferito alla mano, guardate il sangue, i tagli». È sera. Piange e si dispera la cittadina che è stata aggredita nei pressi della stazione ferroviaria da uno straniero (poi portato in caserma da carabinieri e polizia). Accanto a lei c’è il compagno, le fa coraggio.
La donna è riuscita a chiedere aiuto e a chiamare le forze dell’ordine, in piazza Unità d’Italia, davanti all’ingresso della stazione ferroviaria. Ma è successo il caos.
«Razzisti» gridavano gli immigrati, intervenuti in difesa del giovane aggressore il quale diceva di aver cercato di prendere il telefono della donna perché lei lo stava riprendendo sul binario due. Le auto di polizia e carabinieri e quelle di una pattuglia della vigilanza privata sono state accerchiate da numerosi stranieri che protestavano per l’intervento delle forze dell’ordine e accusavano la cittadina di essersi inventata tutto. Offese sono state rivolte anche al compagno della donna mentre cercava di tenere lontani altri stranieri.
La tensione in pochi istanti è stata fuori ogni controllo. Mentre le pattuglie intervenute aspettavano i rinforzi, gli animi si sono sempre più esacerbati. Non è stato facile per polizia e carabinieri convincere il giovane, con il quale la donna aveva avuto una colluttazione, a salire sulla volante del commissariato. «Non sono stato io, si è inventata tutto», continuava a dire mentre cercava di telefonare – così sosteneva – a un avvocato. La donna è stata soccorsa da un’ambulanza e trasportata al pronto soccorso del “Lotti” dove è stata medicata per le ferite riportate a una mano. Alcuni residenti hanno assistito alle scene di tensione – in molti, italiani e stranieri, hanno filmato tutto con i cellulari – e c’è un testimone di quanto avvenuto tra la donna e lo straniero.
Problemi ci sono stati anche per una giornalista del “Tirreno” accorsa sul posto. «Tu hai fatto foto, fammi vedere il cellulare», ha continuato a lungo a gridarle una giovane immigrata che fino a poco prima aveva protestato contro le forze dell’ordine. I carabinieri sono intervenuti per proteggere la giornalista.
Tra i primi ad arrivare Matteo Arcenni, del Centro Destra Valdera, probabilmente chiamato da alcuni residenti preoccupati per quello che stava succedendo. «Anche questa sera altri problemi e aggressioni alla stazione – ha detto prima di andare via – Non è possibile continuare in questo modo». Da molti mesi la stazione – zona dello spaccio – è oggetto di costanti controlli da parte delle forze dell’ordine.
Ma le scene viste ieri sera sono qualcosa di nuovo per Pontedera che da sempre è impegnata nelle politiche dell’accoglienza. «Che le indagini facciano il loro corso e chi ha sbagliato paghi – ha detto il sindaco Simone Millozzi – Se il giovane pensava di avere subito un torto, avrebbe dovuto chiamare le forze dell’ordine, non certo strappare il telefono dalle mani della donna».