Verona, immigrati aggrediscono i carabinieri
Due gravi episodi di violenza contro i carabinieri si sono verificati a Verona nella scorse ore.
Il primo atto criminale è accaduto ieri mattina nei famosi giardini di Circonvallazione Oriani dove lo scorso lunedì sera una coppia di fidanzati marocchini, mentre passeggiava, è stata aggredita per scopo di rapina da un immigrato tunisino.
I carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile, impegnati nel quotidiano controllo del territorio, stavano procedendo all’identificazione di chi passeggiava o semplicemente sostava nell’area. Tra i fermati, secondo quanto riferito dalle forze dell’ordine, figurava anche un cittadino marocchino, risultato poi pregiudicato, che non ha voluto rispondere alle domande poste dai militari.
Ad un certo punto, lo straniero avrebbe perso il controllo ed ha iniziato a sferrare calci e pugni contro gli uomini in divisa pur di sottrarsi all’identificazione. I carabinieri, allora, hanno provato a calmare il nordafricano ma l’uomo avrebbe risposto con insulti, minacce ed altri gesti di violenza.
Per evitare che la situazione degenerasse ancor di più, i 6 militari si sono concentrati tutti per bloccare l’esagitato e condurlo in caserma. Durante l’operazione uno dei essi è rimasto ferito, per fortuna in modo lieve, ad un braccio tanto che è stato giudicato guaribile in circa 10 giorni. Il marocchino è stato arrestato per violenza, resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale ed è in attesa del rito direttissimo previsto per oggi.
Il secondo episodio di insensata violenza si è verificato martedì in via degli Alpini, proprio alle spalle di Piazza Bra durante un normale controllo della clientela in un bar. Un immigrato tunisino di 48 anni, pregiudicato, alla vista dei militari ha cominciato a dare in escandescenza, tanto da scagliarsi fisicamente e verbalmente, senza alcun motivo, contro i carabinieri.
L’uomo, completamente fuori di sé, è stato prima bloccato e poi arrestato per minaccia, violenza, resistenza e oltraggio a Pubblico Ufficiale. Ieri mattina la direttissima ha convalidato l’arresto senza, però, l’applicazione di alcuna misura
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