“Non rispettava l’Islam”. Padre chiudeva in casa la figlia…e quello che le combinava è stato raccontato dai vicini.
Cinque anni di torture. Pugni e calci erano all’ordine del giorno. La triste storia di una ragazzina che ama l’Italia e gli italiani.
La sua vita era diventata un vero inferno. I vicini hanno avuto il coraggio di raccontare tutto alla polizia. E per fortuna l’uomo oggi è stato allontanato.
Leggiamo Il Giornale:
In alcune occasioni metteva mano alla cintura e frustava la figlia, una ragazzina di 12 anni, con la fibbia per farle più male. Questo orrore, perpetrato per anni in un appartamento di Pavia, è iniziato quando la piccola si è rifiutata di indossare il velo e recitare le preghiere quotidiane imposte dalla religione islamica. Ieri, come riporta il Giorno, questo incubo è finito: il padre, un egiziano, è infatti stato allontanato da casa dai giudici e non potrà più far male alla figlia.
“Quando quell’uomo rientrava a casa dal lavoro – raccontano i vicini di casa – le persiane e le finestre dell’appartamento venivano chiuse e sentivamo le grida del padre in lingua araba”. È stato anche grazie a queste testimonianze che gli inquirenti sono riusciti a confermare la versione della 12enne e incastrare l’immigrato che puniva quotidianamente la figlia perché, a suo dire, si era ribellata alle decisioni della famiglia di seguire i diktat della religione islamica.
Per cinque anni la giovane è stata sottoposta alle peggiori vessazioni. In un’occasione, per esempio, le aveva tagliato i capelli a zero. Lo scorso giugno, poi, l’ennesima lite e l’ennesimo brutale pestaggio quando l’adolescente aveva deciso di non indossare il velo islamico durante una festa. Mentre il padre la picchiava, la madre non aveva mosso un dito per difenderla.
La ragazzina aveva la colpa di essersi integrata con la normale vita di un adolescente italiano. Ed è stata anche lei molto coraggiosa quando ha chiamato il Telefono Azzurro e chiedendo immediato soccorso per sfuggire all’ira del padre.
Quel suo gesto le è costato caro, ma oggi finalmente può dirsi libera da quella violenza domestica a cui era sottoposta ogni giorno.
Fonte: ilgiornale