Governo, via gli 80 euro di Renzi: il bonus sarà usato per finanziare la flat tax
Addio al bonus degli 80 euro di Renzi.
“Nel vertice di ieri sera a Palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte ed i ministri economici – scrive Mario Sensini sul Corriere della Sera – sembra sia stata pronunciata la sentenza definitiva”.
Il bonus sarà azzerato, e dirottato sulla flat tax: con i soldi risparmiati dal taglio sarà possibile finanziare il primo modulo della flat tax per le persone fisiche.
Questa, spiega il Corriere, “debutterà con la Legge di Bilancio del 2019, insieme all’estensione della tassa forfettaria del 15% per le imprese”.
Secondo il ministro dell’Economia Giovanni Tria, il degli 80 euro sarebbe “troppo complicato” in quanto “crea problemi al momento dei conguagli, con troppa gente costretta a restituirlo in tutto o in parte per aver superato il tetto di reddito”.
E’ quindi preferibile usare i 9 miliardi per ridurre le aliquote o accorpare gli scaglioni Irpef, che è per l’appunto il primo modulo della flat tax per i cittadini.
M5S e Lega vogliono sono varare gli sgravi sia per le famiglie che per le imprese, ma – si legge sempre sul Corriere della Sera, per quanto riguarda la copertura della manovra fiscale ci sarebbero ancora “differenze sulla linea da tenere con la Ue nel negoziato per ottenere la possibilità di fare un deficit un po’ più alto”.
Mentre i leghisti sono pronti allo scontro con Bruxelles, Di Maio appoggia la linea di Tria della “compatibilità”.
La manovra del 2019 dovrebbe costare circa 25 miliardi di euro, metà dei quali serviranno per evitare l’aumento dell’Iva.
12 miliardi su 25 dovrebbero essere finanziati in deficit “per evitare che tagli di spesa o nuove entrate deprimano troppo l’economia. Non è detto che la Ue sia daccordo. Il negoziato è in corso e per il momento non depone male,” spiega Il Corriere.