Debora Serracchiani impazzisce in aula: “Non chiamateci signore! Dovete chiamarci onorevole deputata”
Torna il delirio delle “signore” del Partito Democratico contro il cosiddetto “sessismo”. L’ex-governatore del Friuli Venezia Giulia impazzisce in aula: “Perché ci chiamate signore? Dovete chiamarci onorevole deputata”.
Debora Serracchiani, a quanto pare, non sopporta che lei o le sue colleghe deputate vengano chiamate “signore”.
Lunedì pomeriggio, ore 14.04 all’orologio della Camera dei Deputati. L’ex governatore (o governatrice?) del Friuli Venezia Giulia è in piedi di fronte al suo microfono dello scranno da parlamentare (o parlamentara?). Prende la parola non tanto per criticare il decreto che consegnerà 12 motovedette italiane alla guardia costiera libica. Ma per rimprovevare un collega (o collego?) della maggioranza che in un’occasione precedente si era rivolto ad una eletta chiamandola semplicemente “signora” e non “onorevole deputata”.
Per carità, si può capire. E tecnicamente la Serracchiani ha pure ragione: chi viene eletto al Parlamento italiano diventa onorevole deputato o senatore e così deve essere chiamato. Un po’ come ci si rivolge ad un legale col termine “avvocato” o a un accademico con “professore”. È la regola del buon costume e in qualche modo aiuta a dare un tono al centro della politica italiana.
Eppure c’è chi sta già criticando su Facebook l’intervento della Serracchiani. In molti si chiedono: ma son queste le grandi battaglie che porta avanti il Pd? La Serracchiani infatti ha chiesto di “verificare le dichiarazioni dell’onorevole Zoffili che rivolgendosi ad una collega donna l’ha definita signora. La pregherei di ricordare al collega che qui ci sono delle deputate e le prossime volte che ci rivolgeremo ad un collega maschio lo chiameremo collega”.
Sulla sua pagina Facebook il “signor” Davide Galantino, deputato M5S, ha rilanciato la denuncia della collega, criticandonela: “Le grandi battaglie del Pd – scrive .- La Serracchiani protesta perché secondo lei le ‘onorevoli deputate’ non possono essere chiamate semplicemente “SIGNORA”! Cosa ne pensano le Signore italiane che ogni giorno devono preoccuparsi di come tirare avanti?”