Salvini taglia i fondi per l’accoglienza, il sindaco di Riace inizia uno sciopero della fame: “È un’ingiustizia”
Il ministro Matteo Salvini taglia i fondi per l’accoglienza di parassiti, clandestini e futuri terroristi islamici. La città di Riace, tristemente nota come esempio di sostituzione etnica e business sui migranti, perde 650mila euro per il 2018. Il sindaco di sinistra per protesta inizia uno sciopero della fame: “Contro le ingiustizie”.
Stamattina Mimmo si è svegliato, ha preso la sua fascia e l’ha appesa letteralmente al muro iniziando uno sciopero della fame. Accanto ha appeso uno striscione “Digiuno di giustizia”. Ha poi preso un cartellone e ha scritto le ragioni della sua protesta: “Contro le ingiustizie che da circa due anni stiamo subendo come comunità di accoglienza.
Riace è stata esclusa dal saldo luglio-dicembre 2017 (circa 650 mila euro) e per il 2018 non è compresa tra gli enti beneficiari del finanziamento del primo semestre, nonostante tutte le attività siano state svolte e nessuna comunicazione è pervenuta alla chiusura del progetto. E’ stato quindi accumulato un ingente debito con il personale, con i fornitori e con gli stessi rifugiati. Da aggiungere a questa situazione la vicenda dei Cas.
Da settembre 2016 il Prefetto di Reggio Calabria con vari assurdi prestiti si è rifiutato e ancora si rifiuta di saldare il dovuto. Stiamo raggiungendo il punto di non ritorno. Se non ci sarà l’assegnazione programmata non solo finirà l’esperienza di Riace ma saranno in strada 165 rifugiati, 50 bambini, circa 80 operatori. Numerosi attività commerciali che hanno fornito beni, prevalentemente alimentari, da più di un anno non si vedono pagato il credito accumulato. L’economia di tutta la comunità, modello mondiale di accoglienza e integrazione, crollerà sotto un cumulo di macerie”.
E non vediamo l’ora che accada.