PAVIA: CINGHIATE E CALCI ALLA FIGLIA 12ENNE CHE NON PORTA IL VELO
โNon rispetti lโislamโ, le urlava addosso mentre la riempiva di pugni e calci.
In alcune occasioni metteva mano alla cintura e frustavaย la figlia, una ragazzina di 12 anni, con la fibbia per farle piรน male. Questo orrore, perpetrato per anni in un appartamento di Pavia, รจ iniziato quando la piccola si รจ rifiutata di indossare ilย veloย e recitare le preghiere quotidiane imposte dalla religione islamica. Ieri, come riporta ilย Giorno, questo incubo รจ finito: il padre, un egiziano, รจ infatti stato allontanato da casa dai giudici e non potrร piรน far male alla figlia.
โQuando quellโuomo rientrava a casa dal lavoro โ raccontano i vicini di casa โ le persiane e le finestre dellโappartamento venivano chiuse e sentivamo leย gridaย del padre in lingua arabaโ. ร stato anche grazie a queste testimonianze che gli inquirenti sono riusciti a confermare la versione della 12enne e incastrare lโimmigrato che puniva quotidianamente la figlia perchรฉ, a suo dire, si era ribellata alle decisioni della famiglia di seguire i diktat della religione islamica.
Per cinque anni la giovane รจ stata sottoposta alle peggiori vessazioni. In unโoccasione, per esempio, le aveva tagliato i capelli a zero. Lo scorso giugno, poi, lโennesima lite e lโennesimo brutaleย pestaggioย quando lโadolescente aveva deciso di non indossare il velo islamico durante una festa. Mentre il padre la picchiava, la madre non aveva mosso un dito per difenderla.
Quello che ai genitori non andava giรน, era che la 12enne si fosse integrata perfettamente. Ma ancor piรน non sopportavano la simpatia che era nata con un coetaneo italiano. A spingere la ragazzina a chiamare il Telefono Azzurro, non sono state leย botteย ma la minaccia di essere allontanata dallโItalia. Il mese scorso, rientrato dal lavoro, il padre lโaveva nuovamente punita perchรฉ si era rifiutata di fare le preghiere quotidiane. Minacciando di lasciarla in Egitto dai parenti, che stavano per raggiungerli per le ferie estive, lโimmigrato lโha afferrata per il collo e lโha sbattuta ripetutamente contro il tavolo.