L’ultima vergogna PD: sconto del 91% sull’affitto agli islamici. E agli italiani aumenta il canone sulle case popolari
BOLOGNA – L’ultimo schifo dell’amministrazione disastrosa e anti-italiana di Bologna. Il Comune a guida (ancora per poco) Partito Democratico fa un maxisconto del 91,30% sul canone d’affitto agli islamici della comunità bolognese, con un risparmio di circa 46mila euro. In più gli regala pure l’aria per realizzare la nuova moschea (covo di estremisti e terroristi). Nel frattempo aumentato il canone d’affitto per le case popolari.
A Bologna da giorni non si discute d’altro. O quasi: la gente è in ferie, via Rizzoli brulica più di turisti che di abitanti.
Eppure la nuova moschea che potrebbe nascere all’ombra delle due torri sta già dividendo la politica locale. E mentre i bolognesi sorseggiano un aperitivo al mare o in montagna, il sindaco “regala” un immobile ad una associzione islamica e, per non farsi mancare nulla, gli fa pure uno sconto del 91,30% sul canone di affitto.
Andiamo con ordine. Nei giorni scorsi la Giunta del comune governato dal Pd ha approvato una delibera per cedere alla comunità musulmana bolognese la zona dove già oggi sorge il centro culturale islamico. Il diritto di superficie durerà 99 anni, mica un giorno. E in cambio il Comune otterrà dall’Ente Gestione Beni islamici d’Italia (con sede a Segrate…) un’area verde nei dintorni del capoluogo emiliano. La permuta sarà alla pari: 305mila euro contro 305mila euro. Non un euro di più. Peccato che l’area ceduta dai musulmani sia utilizzabile solo come parco o giardino e per nient’altro (per ora), visto che “Il Poc non attribuisce diritti edificatori” alla zona. Un immobile contro un pezzo di terra. “Ma che ci fa Bologna con un’altra area verde?”, si chiede giustamente Bignami. Il Comune dice di voler “valorizzare” la zona e magari farci qualche parcheggio in più. Vedremo.
Ma non è solo questo a insospettire l’azzurro. Nella delibera è compresa anche la possibilità di una “edificabilità ulteriore”. La normativa infatti “prevede la possibilità, a fronte di documentata esigenza e nel rispetto delle prestazioni richieste” di fare “interventi di nuova costruzione per volume totale non superiore a 7.000 metri cubi una tantum”. Tradotto: “Se un giorno vorranno fare il minareto, una foresteria e anche spazi commerciali- attacca Bignami – nessuno potrà impedirglielo”. E Bologna potrebbe diventare la città delle tre torri.
Terza questione. Nella delibera si legge che se l’Ente decidesse di acquistare la zona, più va avanti va e meno gli costerà. E questo anche se nel frattempo avranno utilizzato il bonus di 7mila metri cubi in più. “Se tra 99 anni decidessero di comprare quell’immobile, lo pagherebbero molto meno di oggi nonostante l’ampliamento. A qual punto riscatteranno non solo l’immobile esistente ma anche quelli di nuova costruzione. È una cosa che non sta né in cielo né in terra”. Tra 10 anni lo stabile di via Pallavicini costerà 250mila euro. Tra sessanta “solo” 110mila. Un bello sconto.
Come se non bastasse, l’associazione islamica ha già goduto di favori da parte della giunta comunale. Su quello stesso immobile, infatti, già sorge un centro culturale musulmano che – dice Bignami – “di fatto è un centro di preghiera”. Per l’affitto dello stabile il Comune dal 2014 concede uno scontro del 91,30% rispetto “canone stimato dal Settore Patrimonio”. A conti fatti significa che i musulmani pagano appena 4mila euro l’anno a fronte dei 46mila euro di affitto che quel luogo potrebbe valere. Il motivo? Il “rilevante valore sociale e culturale delle attività promosse dall’Associazione” culturale islamica bolognese. E questo va avanti dal 2014.
“Mentre ai bolognesi aumenta a dismisura l’affitto delle case popolari, i costi e i servizi, al centro islamico facciamo uno sconto di 42.000 €“, attacca Bignami, che promette battaglia. E pensare che per rientrare dei 305mila euro (valore della permuta) basterebbe incassare per 7 anni il canone di affitto non scontato.
C’è un ultimo, importante, fattore. Se la delibera della giunta diventerà realtà, l’associazione islamica diventerà di fatto proprietaria per 99anni dello stabile. Questo significa che se il centrodestra vincesse le prossime elezioni, non potrà avere voce in capitolo su quanto accade all’interno dell’area. “Se volessero costruire il minareto e questo fosse in regola con le leggi catastali, allora nessuno potrà impedirglielo”, spiega Bignami. Che poi conclude: “È un regalo a tutti gli effetti alla associazione Markaz ath-Thaqafa al-Islamiyya”.