Salvini “libera” Lampedusa: “Ci sono gli accordi. I 135 tunisini arrivati sui barchini torneranno a casa loro”
Il ministro degli Interni Salvini libera l’isola di Lampedusa invasa da 135 delinquenti tunisini arrivati in Italia con i barchini fantasma: “Ora ci sono gli accordi con quattro Paesi. Torneranno tutti a casa loro.”La pacchia è finita”.
Matteo Salvini ripete il suo “slogan” anti immigrazione. E promette di riportare i clandestini indietro.
“Nelle ultime ore sono sbarcati a Lampedusa 135 immigrati, quasi tutti tunisini, su 13 barchini”, dice il ministro degli Interni sulla sua pagina Facebook, “Hanno sprecato soldi, tempo e fatica, verranno rimandati a casa nei prossimi giorni! In Italia si entra col permesso, la pacchia è finita”.
Poco dopo, in un’intervista a SkyTg24 annuncia un “decreto sicurezza ampio” che permetta “rimpatri veloci, riduzione dei costi di 35 euro al giorno, revisione degli accordi con i Paesi da cui arrivano”. “Ora abbiamo accordi con 4 Paesi”, spiega Salvini, “Funziona quello con la Tunisia. Sono arrivati oggi 135 tunisini con dei barchini a Lampedusa. Sappiano che hanno speso male i soldi e ritorneranno a casa. Inoltre prepariamo un progetto che preveda un miliardo che sostenga lavoro in Africa“.
L’obiettivo del Viminale resta quello della stabilizzazione della Libia, ma anche quello dell’agire nei Paesi africani perché sempre meno persone decidano di partire per l’Europa. “Il nostro obiettivo è controllare i confini sud della Libia dei Paesi di partenza e di transito”, assicura, “Ma noi stiamo anche preparando un progetto che prevede almeno un miliardo di spesa e di investimento per sostenere l’economia e il lavoro di centinaia di migliaia di persone in Africa, soprattutto puntando sull’agricoltura, sulla pesca e sul commercio. Non basta chiudere, ma occorre dare prospettiva di produzione e di crescita in quei Paesi“.
Per Salvini è anche necessario che l’Unione europea faccia la sua parte soprattutto con quei Paesi che non hanno firmato ancora un accordo per i rimpatri dei loro connazionali. “Il nostro governo a chiesto all’Europa che qualsiasi accordo futuro comprenda anche i rimpatri. Accanto agli accordi commerciali con quei Paesi, dunque, si mette anche questo. Finora non è stato mai fatto”.