La farsa del padre di Daisy Osakue: voleva laciare l’Italia per colpa del razzismo, condannato per mafia nigeriana
La farsa del padre dell’atleta nigeriana Daisy Osakue: voleva laciare l’Italia per colpa dei “razzisti”italiani. Ma lui fu condannato a cinque anni per mafia nigeriana.
Dopo l’aggressione subita da Daisy Osakue, suo padre Iredia si era subito accodato alle urla contro l’attacco di stampo razzista a colpi di uova, in breve rivelatosi una stupida goliardata da parte di tre 19enni della provincia di Torino. E si era spinto anche a minacciare: “Andiamo via dall’Italia”. Arrivato in Italia dalla Nigeria 24 anni fa, il signor Osakue indignato per i presunti razzisti italiani è lo stesso che nel 2007 è stato condannato in primo grado a 5 anni e 4 mesi per associazione a delinquere di stampo mafioso, tentata rapina e spaccio di droga.
Nel 2002 Iredia Osakue, all’epoca 29enne, era stato arrestato con altri connazionali clandestini, tra i quali la convivente Lovely Albert, madre di Daisy, per sfruttamento della prostituzione. Nel 2006 l’ultimo arresto da parte della Polizia locale di Torino ancora una volta per una vicenda legata alla tratta delle ragazze nigeriane.
Oggi Iridia gestisce un centro pratiche per immigrati, la Daad Agency di Moncallieri, oltre a fare il mediatore culturale in una cooperativa che gestisce l’accoglienza, la cooperativa sociale Sanitalia service che gestisce 15 strutture in Piemonte.