Lo chiamano “diritto marittimo.” Ong attacca Italia, Tripoli e Ue. “E’ guerra aperta.”
Tutte le navi Ong sono passate all’attacco. Le vicende in mare degli ultimi mesi non sono bastate.
Con o senza aiuto continueranno a salpare in mare alla volta della Libia per salvare vite umane. Questo è quanto dicono le organizzazioni non governative.
Sembrano decise a mettersi contro tutti. Non si degneranno neanche dei blocchi posto dalla Guardia Costiera Libica.
I dettagli su Il Giornale:
L’ammiraglia dei pasdaran umanitari è Aquarius salpata ieri dal porto di Marsiglia. «Oggi, con pochissime navi delle Ong rimaste in mare e nessun meccanismo dedicato di ricerca e soccorso messo in atto dagli Stati europei, l’assistenza umanitaria è necessaria più che mai», sostiene Aloys Vimard, coordinatore di MSF sull’Aquarius.
I 35 uomini a bordo, che possono accogliere fino a 500 migranti, hanno stilato un proclama kamikaze. Al primo punto si ribadisce che «Aquarius continuerà a soccorrere persone in difficoltà nel pieno rispetto del diritto marittimo». Non nel rispetto del codice per le Ong dell’ex ministro dell’Interno Minniti, che Msf si è sempre rifiutata di firmare.
I pasdaran umanitari sostengono che «Aquarius rispetterà ordini di non-intervento solo se saranno dispiegate altre navi per assistere le persone in difficoltà e portarle in un porto sicuro». In pratica non accetteranno il coordinamento delle operazioni della Guardia costiera libica neanche se richiesto dalla Centrale di soccorso di Roma, come è già accaduto.
Il richiamo al diritto marittimo è l’accusa rivolta all’Italia e alla Libia. E non solo. Nel mirino dell’Aquarius anche l’intera Ue.
Fonte: ilgiornale