Caso Daisy Osakue, i pm indagano per lesioni ma non c’è l’aggravante razziale
La Procura di Torino ha aperto un’inchiesta sul caso di Daisy Osakue l’atleta italiana nera balzata ieri all’onore della cronaca perché sarebbe stata vittima dell’ennesimo episodio di razzismo in Italia.
I pm ipotizzano il reato di lesioni senza l’aggravante razziale al momento contro ignoti.
A Daisy Osakue è stato lanciato un uovo a un occhio da un auto in corsa a Moncalieri nella notte tra domenica e lunedì.
“Per la Procura di Torino, al momento, non sono emersi elementi che facciano ipotizzare un’aggressione a sfondo razziale. Le indagini dei carabinieri, intanto, proseguono nel massimo riserbo per individuare i responsabili dell’aggressione. L’inchiesta è coordinata dal pm Patrizia Caputo,” si legge su Repubblica.it.
I media e le opposizioni hanno gridato al razzismo ma i carabinieri hanno subito escluso questa ipotesi facendo sapere che “nei giorni scorsi precisano, era già stato segnalato a Moncalieri, il Fiat Doblò da cui la scorsa notte è partito il lancio di uova che ha ferito al volto Daisy Osakue ed erano stati segnalati altri lanci di uova contro passanti”
Il premier Giuseppe Conte, dopo un colloquio telefonico con la giovane atleta, ha riferito che la stessa gli ha detto che “non ci sarebbe matrice razzista”.
Matteo Salvini ha dichiarato che non c’è alcuna emergenza razzismo in Italia: “Non diciamo sciocchezze. Ogni aggressione va punita e condannata, ma di certo l’immigrazione di massa permessa dalla sinistra negli ultimi anni non ha aiutato,” ha detto.
Beppe Grillo ha commentato la notizia su Twitter:
L’indignazione di un uovo in faccia, c’è quanto basta per restare paralizzati mediaticamente, l’unica cosa sensazionale è stata la mira del razzista di merda oppure il caso.
Quello che fanno i media è portare la nazione verso il baratro: non avevo mai visto con i miei occhi un così forte condizionamento prima d’ora.