Strani movimenti tra gli elettori del M5S. Dati choc e in molti cambiano bandiera.
Assurdo vedere come in poco tempo gli elettori del M5S stanno voltando a sinistra.
Nella storia dell’Italia è stato quasi normale vedere spostamenti da un partito all’altro. Gli elettori scontenti dei programmi attuati nelle successive elezioni hanno preferito guardare altrove.
Ma quello che si sta verificando oggi è incredibile. Si conta circa il 48% dei votanti il M5S a ritenersi di centrosinistra.
Leggiamo cosa scrive IL Giornale:
Il caso più emblematico è quello di chi dichiara l’intenzione di votare per il M5s in eventuali prossime elezioni. Buona parte di costoro si è sempre, tradizionalmente, dichiarata estranea alla contrapposizione sinistra-destra, ritenendo obsoleta questa dicotomia e rifiutandosi di conseguenza di collocarsi nell’una o nell’altra delle posizioni. Ad esempio, nel settembre 2017, la maggioranza (56%) degli elettori pentastellati, affermava di non riconoscersi in nessuna delle categorie dell’asse sinistra-destra. I restanti si distribuivano invece tra le diverse opzioni prospettate, con una accentuazione nella sinistra e nel centrosinistra.
Oggi questo quadro appare profondamente cambiato. L’arrivo al governo del Movimento di Grillo ha mutato anche le scelte di autocollocazione dei suoi votanti. È infatti radicalmente diminuita la quota di chi si rifiuta di posizionarsi nelle categorie sinistra-destra: essa coinvolge oggi solo il 10% degli elettori grillini.
Si sono invece altrettanto notevolmente accresciute le proporzioni di chi si dichiara esplicitamente di centrosinistra (31% dei votanti per il M5s) e quelle di chi si posiziona al centro tout court (32%). Forse la responsabilità assunta dal proprio partito nel far parte oggi dell’esecutivo ha spinto molti elettori pentastellati ad assumere un atteggiamento più «politico», scegliendo però spesso una posizione per certi versi «neutrale», come quella di centro.
Fare previsioni sulle preferenze che saranno espresse alle prossime elezioni sembra quasi impossibile. I cambiamenti che possono avvenire non possono e non devono essere previsti. I social riescono ad influenzare il pensiero dell’elettore in pochissimo tempo. La storia cambia e anche la politica.
Fonte: ilgiornale