Loro non li vogliono. Ecco cosa fanno i buonisti tunisini pur di incolpare Salvini.
In un comunicato rilasciato questa sera, l’Ong Forum tunisino per i diritti economici e sociali (Ftdes) chiede alle autorità del Paese nordafricano di “rispondere alla richiesta di soccorso” di 40 migranti, di varie nazionalità africane, bloccati da 13 giorni a bordo della nave tunisina Sarost 5. Ma la Tunisia fa orecchie da mercante.
Ed, inoltre, evidenzia la “difficile situazione umana di questi migranti salvati dopo un guasto al motore alla loro imbarcazione ma costretti a navigare al largo di Zarzis sulla Sarost 5 cui non è stato permesso di entrare in porto, sebbene alcuni abbiano bisogno di cure mediche e psicologiche”.
Ma i buonisti tunisini, invece di soccorerli, incolapono l’Italia, e quindi Salvini, e poi l’intera Europa: “L’Europa sta applicando la politica del fatto compiuto per quanto riguarda le piattaforme di accoglienza dei migranti in Tunisia, rifiutando di aprire loro le porte e imponendo una politica sistematica di sanzioni contro tutti coloro che prendono parte alle operazioni di soccorso, attraverso restrizioni sull’azione di imbarcazioni di salvataggio delle organizzazioni umanitarie.
Le politiche disumane degli Stati dell’Unione europea che si rifiutano di assumere la responsabilità legale e umana nei confronti dei migranti e delle operazioni di salvataggio in mare che hanno causato centinaia di morti per annegamento dall’inizio dell’anno”.
Il presidente del comitato regionale della Mezzaluna Rossa di Medenine, Mongi Slim, ha chiesto aiuto e soccorso per questi migranti e l’adozione di una decisione da parte della Tunisia, dell’Italia o Malta.
Il capitano della Sarost 5, Ali Aiji, ha dichiarato con una chiamata alla radio locale Mosaique fm che le condizioni di salute dei migranti a bordo sono preoccupanti. Ma Tunisi non risponde.
Cosa farà, invece, questa volta Malta? Staremo a vedere cosa succederà.
Fonte: Il Populista