Dalle parole ai fatti: Salvini taglia l’accoglienza, siglato l’accordo con l’Anac. Finita la pacchia per le coop rosse
Anche questa volta il ministro degli Interni Matteo Salvini passa dalle parole ai fatti: siglato l’accordo con l’Anac per monitorare le cooperative rosse e tagliare sui beni e i servizi offerti a clandestini e ai sedicenti rifugiati. Il prossimo passo è ridurre da 35 a 25 euro il costo per ogni migrante. La pacchia per gli affaristi è finita.
L’accordo è stato siglato. E l’obiettivo è quello di ridurre gli sprechi e limitare le spese dello Stato per l’accoglienza. L’iniziativa è stata presa dal Ministero dell’Interno che ha chiesto all’Anac guidata da Raffaele Cantone un supporto per controllare i bandi per la fornitura di beni e servizi per l’accoglienza dei migranti. Come raccontato dal Giornale in una lunga inchiesta, infatti, spesso nei contratti stipulati dalle prefetture con le varie coop, srl e associazioni si annidano sprechi e sperperi.
In base all’intesa stilata oggi, l’Anac “fornirà supporto tecnico-giuridico per l’elaborazione di bandi-tipo diversificati in base alle varie tipologie di ospitalità previste in Italia“. Una volta che Cantone e i suoi uffici avranno iniziato il loro lavoro, si dovrebbe arrivare ad una standardizzazione deklle procedure, in modo da aitare le prefetture a fare i bandi e risparmiare qualche soldo.
“Un uso corretto delle risorse non è interesse solo dei contribuenti ma dei migranti stessi, che sono le prime vittime di una gestione illecita e spregiudicata dei centri, come hanno dimostrato negli ultimi anni molteplici casi di cronaca e numerose inchieste giudiziarie”, ha detto il Presidente dell’Anac Raffaele Cantone. “Con questo accordo l’Autorità anticorruzione mette a disposizione il proprio know how per evitare che possano verificarsi nuovi odiosi episodi di malversazione”.
Anche nel 2017, nel decreto Minniti, l’Anac aveva aiutato a disporre uno Schema di capitolato per gli appalti dei centri d’accoglienza. Ora però l’obiettivo, imposto da Salvini, è chiaro: risparmiare sui costi dell’accoglienza. Visto che il capo del Viminale intende ridurre da 35 a 25 euro la spesa massima da mettere a bando