I romani si ribellano. Basta i roghi dei campi rom. E’ scontro tra i residenti.
Una situazione insostenibile. Nella periferia di Roma i residenti fanno sentire la loro voce.
Quello che disturba la quiete pubblica sono i roghi tossici appiccati dai rom nei pressi dei loro campi. E come se non bastasse a subirli sono i residenti della zona.
I dettagli su Il Giornale:
“Si è trattato dell’ennesimo rogo appiccato nel campo nomadi di via di Salone”, denuncia Franco Pirina, presidente del comitato di quartiere Caop Ponte di Nona. Secondo le ricostruzioni dei residenti l’incendio è divampato attorno alle 5.30 del mattino e solo dopo un’ora, alle 6.30 i vigili sono riusciti a domare le fiamme. Chi abita nei pressi dell’insediamento è ormai esasperato. “Non ne possiamo più”, denuncia Pirina.
E nonostante la stretta del Campidoglio sugli accampamenti capitolini l’emergenza roghi attanaglia non solo la periferia ma anche il cuore della Capitale. Nel II municipio sono rimaste lettera morta le decine di denunce dei residenti, che ormai spesso sono costretti a barricarsi in casa per evitare di respirare i fumi che si sprigionano dagli insediamenti abusivi sulle rive dell’Aniene.
A nulla è servita la bonifica dello scorso aprile costata centinaia di migliaia di euro. Accampamenti e bivacchi continuano a moltiplicarsi lungo gli argini dell’affluente del Tevere e sotto i ponti della Tangenziale Est.
Le forze dell’ordine sono stremate. Ogni sera la stessa storia. Si interviene ma poi i rom continuano ad appiccare roghi tossici. Anche le amministrazioni dei municipi limitrofi provano a trovare delle soluzioni. Tutto rema contro le disposizioni.
E ricordiamo che la Raggi promuoveva che venissero distribuiti 5mila euro ai rom disposti ad iniziare un’attività di integrazione. Ma la vera soluzione allora è quella di Salvini?
Fonte: ilgiornale