Vittorio Feltri smaschera Alfonso Bonafede: “Fa il tifo per i criminali e i giudici gli danno ragione”

Il governo del cambiamento, bisogna riconoscerlo, non è stato inerte: qualcosa ha modificato, ma solo in peggio, se si escludono i tentativi di Salvini per arginare l’ invasione dei profughi. Questa non è una opinione: si tratta della cruda descrizione della realtà.

Il decreto di dignità scritto da Di Maio e dai suoi collaboratori ministeriali si è rivelato una ciofeca mostruosa che scardina la nostra economia, penalizzando coloro che hanno facoltà di creare posti di lavoro, cioè gli imprenditori. I quali se vengono strapazzati, anziché agevolati, non sono certo in grado di incrementare l’ occupazione. Di Maio invece, non essendosi mai impegnato in alcuna professione, ha pensato di svantaggiare i contratti a termine, favorendo così quelli indeterminati che al giorno d’ oggi nessuna azienda sottoscrive per motivi di bilancio.

Se un opificio non è in salute, infatti, preferisce assumere precari in attesa di tempi migliori. È comunque maggiormente auspicabile un impiego provvisorio che un non impiego, che significa stare in salotto a grattarsi il ventre.
Chi non capisce concetti tanto elementari deve andare a nascondersi.

Di Maio non si nasconde. Mette fuori il suo faccino da bulletto e insiste nell’ applicare la propria teoria del menga che consiste in questo: chi ce l’ ha in saccoccia se lo tenga. Di conseguenza le ditte d’ ora in avanti saranno nei guai, e i dipendenti pure.
Vogliamo parlare di Conte? Chi è costui? Una comparsa.

Gira il mondo a capocchia senza portare a casa lo straccio di un risultato. Parla, parla e non combina nulla, povero figlio.
Sfoggia buone cravatte e se la tira da premier scafato quando, viceversa, ha stufato con le sue inutili chiacchiere.

E veniamo a Bonafede, il guardasigilli in malafede che non vede un sigillo neanche se glielo sbatti sul muso. Non vuole saperne della legittima difesa, la cui approvazione, sollecitata dalla cara Gelmini, non costerebbe un euro. Egli fa il tifo per i criminali a cui concede il diritto di entrare nel mio alloggio con le armi spianate e vieta a me, o a te lettore, di sparargli in fronte come meriterebbe. Devo e devi subire ogni soperchieria. Se premi il grilletto vai in galera e sei costretto a risarcire il delinquente se per caso lo hai ferito. Naturalmente i giudici sono d’ accordo col ministro della Giustizia.

Poi lo chiamano governo del rinnovamento. Certamente, esso conferma le porcherie in vigore nel nostro Paese e si guarda bene dal correggerle. Almeno finora. In cinquanta giorni di amministrazione non si è registrato un provvedimento innovativo. L’unico che si è dato da fare in modo concreto è Salvini, infatti è anche l’ unico che è stato criticato da quelli che sono incapaci di muovere un dito in favore degli italiani.

 

 

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