I buonisti alla Saviano hanno un bel riempirsi la bocca di parole alate e altisonanti, fatto sta che l’immigrazione clandestina è una delle attività più lucrose per le mafie straniere operanti in Italia. È una verità che il centrodestra denuncia da sempre, trovando regolarmente l’indifferenza dei grandi media e l’ostilità dell’intellighenzia “politicamente corretta”.
Questa verità è però ora clamorosamente confermata nell’ultimo rapporto della Direzione Investigatva Antimafia. Vediamo che avranno ancora da inventarsi Saviano & Company. Il rapporto parla chiaro. «Per le organizzazioni criminali straniere in Italia il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, con tutta la sua scia di reati “satellite”, per le proporzioni raggiunte, e grazie ad uno scacchiere geo-politico in continua evoluzione, è oggi uno dei principali e più remunerativi business criminali».
Per la Dia si tratta di un business che «troppe volte si coniuga tragicamente con la morte in mare di migranti, anche di tenera età».
Secondo il documento Dia la collaborazione tra associazioni malavitose italiane e straniere assume «connotazioni particolari a seconda dell’area geografica in cui tali sinergie vengono a realizzarsi. Nelle regioni del Sud Italia i gruppi stranieri agiscono, tendenzialmente, con l’assenso delle organizzazioni mafiose autoctone mentre, nelle restanti regioni, tendono a ritagliarsi spazi di autonomia operativa, che sfociano anche in forme di collaborazione su piani quasi paritetici».
«In tale contesto – si legge ancora nella relazione -, il traffico di stupefacenti, quello delle armi, i reati concernenti l’immigrazione clandestina e la tratta di persone da avviare alla prostituzione e al lavoro nero (anche attraverso il “caporalato”), la contraffazione, i reati contro il patrimonio e i furti di rame, sono solo alcuni dei settori dell’illecito maggiormente rappresentativi dell’operatività della criminalità straniera in Italia».
Al dunque, chi favorisce l’immigrazione clandestina favorisce la criminalità organizzata.