Il presidente #Inps, nominato da #Renzi, continua a ripetere che la legge #Fornero non si può toccare e che gli immigrati pagano le pensioni degli italiani.
Io penso che sbagli e che si dovrebbe dimettere.
Tito Boeri, Matteo Salvini ha già il nome del successore: vuole Alberto Brambilla all’Inps
Il destino del presidente dell’Inps Tito Boeri è appeso a un filo sottilissimo. Fosse per il ministro dell’Interno Matteo Salvini, l’economista sarebbe già tornato alla sua cattedra all’Università Bocconi. Se è ancora lì, lo deve anche al presidente del Consiglio, l’unico che avrebbe le competenze per rimuoverlo e che finora sull’argomento ha taciuto. Qualche merito ce l’ha anche il ministro del Lavoro Luigi Di Maio, che ha provato a nascondersi dietro un più politicamente corretto: “Ora non può essere rimosso”.
Tempi tecnici a parte – la scadenza naturale di Boeri è per il 2019 – non è mai stato un segreto quanto il presidente dell’Inps fosse antipatico ai leghisti, da sempre intenzionati a rimetter mano alla legge Fornero e naturalmente riluttanti alla posizione di “accoglienza necessaria” degli immigrati che, Boeri dixit, servono in gran quantità per pagare le attuali pensioni.
La lista di chi vorrebbe mettere alla porta Boeri si è arricchita anche del ministro all’Economia Giovanni Tria, che ha definito le sue esternazioni sui migranti: “Discutibili”. Le premesse per mandarlo a casa ormai ci sono tutte. Resta da individuare un nome tra quelli più graditi all’attuale governo. Certo le candidature non mancano.
Ormai è quasi inutile sottolineare che il prossimo presidente dell’Inps dovrà essere di assoluto gradimento leghista, i grillini potranno anche adattarsi, non trattandosi di una battaglia centrale per il loro elettorato “giovane”. Salvini, secondo il Messaggero, ha già scelto il successore nella figura di Alberto Brambilla, già nel cda dell’Inps dal 1995 al 2001, esperto di lavoro e di previdenza. L’economista sarebbe già impegnato a lavorare sottotraccia, come l’altro giorno quando è stato avvistato all’hotel Plaza di Roma a parlare a investitori internazionli accanto ai sottosegretari Claudio Durigon (Lavoro), Massimo Garavaglia (Economia) e il relatore del “decreto dignità” Giulio Centemero.