M5S: ‘La Rai libera dalla politica: domani votazione online dei membri del Cda della RAI’
Il M5S vuole la Rai libera dalla politica mettendo la parola fine alla lottizzazione della tv di Stato.
“Vogliamo dire basta – fa sapere il M5S sul Blog delle Stelle – alla concezione distorta del pluralismo come spartizione di un feudo secondo canoni cencelliani”.
I pentastellati sottolineano la necessità di avere un’informazione indipendente e di avere nel servizio pubblico giornalisti che non siano “asserviti al partito di turno”.
Il Movimento 5 Stelle vuole “consegnare ai cittadini” una Rai che rappresenti il “punto di equilibrio tra il patrimonio della nostra storia e la visione di un futuro multimediale già nelle mani delle giovani generazioni”.
La televisione pubblica deve aiutare i cittadini a sviluppare il senso critico, civile ed etico della collettività.
Per questo l’azienda, nelle intenzioni dei 5Stelle, “dovrà ridisegnare completamente, da qui a cinque anni, la propria offerta”.
I punti fondamentali su cui intervenire sono la qualità del prodotto audiovisivo, la fruizione dei contenuti tramite vari dispositivi e la possibilità di commercializzare il prodotto anche all’estero.
Queste sfide potranno essere lanciate, secondo il M5S, soltanto investendo su personale in grado di creare il prodotto televisivo e su professionisti che sappiano fare buon uso dei new media e della tecnologia per distribuire al meglio i contenuti.
L’obiettivo, scrivono i 5Stelle, è “quello di far evolvere la Rai verso un modello di moderna media company che punti sul digitale e sull’innovazione”.
A breve saranno eletti in Parlamento i 7 membri del nuovo Cda della Rai e il M5S presenterà 4 candidati, che saranno scelti tramite una votazione online sulla piattaforma “Rousseau”.
“E’ stata fatta una prima scrematura e sono stati individuati dei profili pronti ad impegnarsi nella realizzazione della nostra visione di tv pubblica facendo del merito il principale criterio di selezione. I profili più votati saranno quelli che il MoVimento esprimerà in Parlamento anche in relazione a dove si sono candidati e tenendo conto della rappresentanza di genere”, fa sapere il M5S.