Armi chimiche non trovate in Siria, Di Battista contro i ‘campioni del politicamente corretto’
Alessandro Di Battista interviene sulla questione delle armi chimiche non trovate in Siria con un affondo contro i soliti “intellettuali” e i “campioni del politicamente corretto e dei gesti simbolici” che lo scorso aprile si fecero i selfie con la mano sul naso per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’uso di armi chimiche e del gas nervino a Douma da parte delle truppe del presidente siriano Bashar al-Assad.
Lo Stesso Emmanuel Macron, ricorda l’ex deputato 5Stelle, disse anche: “Abbiamo le prove che Bashar Al Assad ha usato armi chimiche”. Quelle prove, come vi avevamo spiegato in un articolo a suo tempo, consistevano in un documento di otto pagine diffuso dal governo francese dopo il raid nel quale si leggeva di tutto ma non venivano mostrate le prove.
E infatti, nel totale silenzio dei media (a parte quale eccezione), l’Agenzia sulle armi chimiche (Opcw) delle Nazioni Unite ha rilevato soltanto tracce di cloro da origine ignota e dalla natura ancora non spiegata.
“Ho letto pochi articoli sui risultati dell’OPAC in Siria e non so se le TV italiane ne abbiano parlato o meno,” ha commentato Di Battista, che ha aggiunto:
“So che è compito dei popoli sovrani destituire i dittatori, non delle bombe straniere. Ma non è mica politicamente corretto tutto questo”.
“Non è politicamente corretto parlare delle menzogne di Macron – ha continuato – Non è politicamente corretto ricordare che Sarkozy ha chiesto e ottenuto la testa di Gheddafi perchè temeva che questi potesse parlare dei denari che gli aveva dato per la sua campagna elettorale”.
E ancora: “Non è politicamente corretto dire che il premio Nobel per la Pace Obama sia stato in realtà un guerrafondaio. Molto meglio fare campagne di sensibilizzazione in realtà mai scomode!”
Secondo l’esponente 5Stelle “fino a che l’intellighenzia continuerà ad occuparsi esclusivamente degli effetti dell’immigrazione tacendo sulle cause reali, le ingiustizie continueranno”.