Se l’Austria alza i muri, l’Italia ci guadagna. Salvini: “Chiudiamo il Brennero e stabiliamo i controlli”. Bye bye Ue

Se l’Austria come ha annunciato decide di alzare i muri dei confini meridionali, l’Italia ci guadagna. Infatti, come ha detto il ministro Salvini, sono più gli immigrati che tornano in Italia che quelli vogliono andare in territorio austriaco, dunque se l’Italia chiude il Brennero ha solo da guadagnarci. E così ciao ciao Unione Europea (finalmente).

La Germania ha deciso di istituire campi in Baviera per trasferirvi i profughi e respingerli in Austria. Questo è l’ accordo che ha consentito alla Merkel di restare al governo placando i bavaresi della Csu. Insomma, muso duro con i vicini viennesi. Kurz, il premier austriaco e da ieri per sei mesi alla guida dell’ Europa, replica: «Ah sì, e io chiudo il Brennero in faccia all’ Italia, perché quelli che finiscono in Germania e che adesso ci vogliono restituire, passano dall’ Alto Adige». E l’ Italia che fa? Due cose: 1) chiude anche lei il Brennero, stabilendo controlli severi poiché ormai – dice Salvini – sono più i migranti che rientrano da noi dal Tirolo di quelli che puntano a Nord; 2) Siete duri sui migranti? Noi di più: nessuno sbarco più in Italia.

Insomma. Stiamo assistendo a una specie di rottura della molecola europea.Una reazione a catena, la cui fine non si sa quale sarà, sarà un casino, ma che di certo non potrà peggiorare la situazione migratoria dell’ Italia. La quale ha due tipi di reazione, no sappiamo dire se coordinati: una piuttosto soddisfatta, da parte del ministro dell’ interno e vice presidente Salvini; l’ altra di dura protesta contro l’ Austria per bocca del ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi.

LA STRATEGIA – Non sono posizioni contraddittorie, poiché si situano su due piani diversi. Salvini ha in mente la strategia: l’ alleanza con Seehofer (tedesco), Orbán (ungherese), Kurz (austriaco), tra l’ altro tutti e tre del Partito popolare europeo. Per cui queste mosse che paiono dirigersi contro l’ Italia, per restituirle i profughi, in realtà sono la premessa di un blocco generale dell’ immigrazione sui confini esterni, con un indebolimento drastico dell’ ideologia dell’ accoglienza indiscriminata, attraverso il ridimensionamento visibile dello strapotere di Berlino e Parigi. Dunque una vittoria politica, che indebolisce la vecchia linea della Merkel, costretta a cedere alle richieste del suo ministro bavarese Seehofer, pur di restare in sella.

 

 

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