Libia, i trafficanti di esseri umani ricattano l’Italia: 50mila pronti a salpare, l’ultimo atto dell’invasione

Inย 50milaย sonoย pronti a salpareย e la detenzione di centinaia di migliaia diimmigratiย nei centri gestiti dalle autoritร  libiche sono allo stremo. Una situazione allarmante, quella tracciata dalย Corriere della Sera, alla quale l’Italia dovrร  fare fronte. Anche perchรฉ i tempi per rispondere alle esigenze di Tripoli – motovedette, gommoni, vetture, autobus, apparecchiature, ambulanze – non sono brevi: ci vorrร  almeno un anno. Ergo, bisogna cercare una strategia per rallentare il ritmo delle partenze.

Il timore รจ che le organizzazioni criminali possano alzare il livello di tensione mandando in Italia migliaia di migranti su barconi di fortuna che potrebbero affondare subito dopo essere partiti. La settimana scorsa, durante l’incontro con il ministro dell’Internoย Matteo Salviniย la Libia ha rimesso sul tavolo il progetto per la costruzione dell’autostrada previsto dall’accordo di amicizia e cooperazione siglato daย Silvio Berlusconiย con ilย colonnello Gheddafiย nel 2008.

E la delegazione giunta ieri, 2 luglio, in Libia, guidata dai vertici della direzione centrale per l’Immigrazione, puรฒ contare su 46 milioni di euro, di cui 30 messi a disposizione dall’Ue. Si รจ stabilito che la consegna completa di apparecchiature e mezzi non avverrร  prima di un anno perchรฉ bisogna indire gare di appalto e poi aspettare che le imbarcazioni vengano equipaggiate in maniera da poter essere utilizzate per i pattugliamenti terrestri e soprattutto per i controlli in mare. E soprattutto bisogna realizzare il centro di coordinamento della Guardia costiera libica: ci vorranno dodici mesi, appunto, salvo intoppi. E comunque per Tripoli il “pacchetto” non soddisfa le loro esigenze.

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