Il comandante della Lifeline sarà incriminato. La nave non è iscritta nei registri, quindi pirata e fuorilegge
“Se vuole arrestarmi può venire personalmente a prendermi. Mi vergogno profondamente delle parole del ministro italiano“. Così il comandante della nave scafista Lifeline replicava al ministro degli Interni italiano. Ma non c’era bisogno di Salvini, ci hanno pensato le autorità maltesi.
Claus-Peter Reisch, comandante della nave Lifeline, sarà incriminato dalla giustizia maltese. Lo riferisce il legale di Reisch alla Dpa. Il comandante, in particolare, dovrebbe essere incriminato lunedì per la registrazione della nave, che batte bandiera olandese ma, secondo le autorità dei Paesi Bassi, non sarebbe iscritta nei registri come richiesto dalle norme. “Faremo il possibile per chiarire la questione ed assicurarci che le Ong non vengano prese di mira per il salvataggio di persone in mare”, dice l’avvocato Neil Falzon. Nei giorni scorsi il comandante della Lifeline aveva duramente replicato al ministro degli Interni Salvini: “Se vuole arrestarmi può venire personalmente a prendermi. Mi vergogno profondamente delle parole del ministro italiano“.
La nave è stata sequestrata dopo lo sbarco dei migranti, completato dopo giorni al largo in attesa che si risolvesse l’impasse istituzionale.
Il comandante della Lifeline è accusato da Italia e Malta di avere disobbedito agli ordini della Guardia Costiera italiana, raccogliendo i migranti all’interno delle acque libiche e rifiutandosi di riconsegnarli alla guardia costiera libica. La ong tedesca ha fornito una sua versione dei fatti, spiegando di non aver voluto riconsegnare i migranti alle autorità libiche, per non violare quanto previsto dalla Convenzione di Ginevra sui rifugiati.