Casellati frena sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari
Elisabetta Casellati auspica “soluzioni condivise” sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari, dicendo di avere “qualche perplessità sul fatto di poter incidere sui diritti acquisiti”.
Il taglio dei vitalizi, ha detto la presidente del Senato margine della sua visita a Washington, “significa incidere sullo status di persone che magari oggi possono avere anche un’età rilevante e che si trovano improvvisamente ad avere uno stipendio magari inferiore al reddito di cittadinanza”.
Casellati ha aggiunto che questo tema “deve essere ripreso anche al Senato perché sarebbe stravagante che la Camera operasse in un modo e che la stessa situazione non si verificasse nell’altro ramo del Parlamento”.
In ogni caso, se l’iter avviato alla Camera dei Deputati proseguirà, il nuovo sistema che ricalcola tutti i vitalizi finora percepiti sulla base del sistema contributivo, entrerà in vigore a Montecitorio a partire dal 1 novembre 2018.
Nel frattempo l’Associazione degli ex parlamentari ha minacciato di far partire ricorsi e una class action.
“Non si può applicare retroattivamente una legge. È un’operazione vergognosa ma l’obiettivo è chiarissimo: noi siamo solo un ‘cavallo di troia’, questi nuovi arrivati vogliono applicare i dettami dei poteri forti che gli chiedono di mettere mano alle pensioni degli italiani”. Lo scrivono gli ex parlamentari in una diffida extragiudiziale a non approvare la delibera taglia-vitalizi.
Immediata la replica del vicepremier Luigi Di Maio:
“A queste minacce siamo abituati dagli ultimi sei anni quelli sono privilegi rubati non diritti acquisiti e la smettano con le minacce, è uno schiaffo alla miseria fare ricorsi e protestare perchè ti tolgo un vitalizio di 6-7000 euro quando sei stato tre giorni in Parlamento,” ha dichiarato.
La proposta dell’ufficio di presidenza prevede un “vitalizio minimo” di 980 euro al mese, che andrà a chi ha fatto una sola legislatura.