Il delirio di Boldrini contro Salvini e Conte: “Cinici, sovversivi, fate annegare i migranti”. Rivolta in aula (Video)
Logorata dalla rabbia e dall’odio, la ridicola e patetica Laura Boldrini sputa veleno contro il ministro Matteo Salvini e il premier Giuseppe Conte: “Cinici, sovversivi, fatte annegare i migranti”. Scoppia la bagarre in aula. A difendere la psicopatica rossa che solo il fratellino Roberto Fico.
Laura Boldrini sempre peggio. Ipocrisia tronfia allo stato puro. In aula il suo intervento suscita una bagarre. Si infuriano Lega, M5S, centrodestra. Solo Fico la difende. Ma quel che dice è indifendibile. «L’immigrazione è diventato un tema prioritario perché c’è chi ha interesse che politicamente sia così, interesse a fomentare allarmi per puri scopi elettorali. Indicare i migranti come la causa dei problemi sociali, è una potente arma di distrazione di massa», incalza la deputata di Leu, Laura Boldrini, nell’annunciare il voto contrario del suo gruppo alla risoluzione di maggioranza in vista del Consiglio europeo.
E’ la solita Boldrini che nega i problemi ed ha causato – con il suo buonismo una situazione che sta sconquassando l’Europa e la sua tenuta. Ma prosegue imperterrita: «Il salvataggio dei naufraghi in mare é un obbligo previsto dal codice della navigazione e dalle convenzioni internazionali. Non farlo, voltarsi dall’altra parte equivale all’omissione di soccorso, equivale quindi a commettere un reato».
Si infuria la Lega, il centrodestra, il M5S. Ora che un governo ha posto l’Italia al centro di un dibattito di cui in precedenza era oggetto passivo e prono, la Boldrini sibila che l’esecutivo Conte è «sovversivo», oltreché «cinico». Ancora peggio: « Voi mandate un messaggio chiaro alle navi nel Mediterraneo: se non volete problemi tirate dritto, fate finta di non vedere chi annega. Lei professor Conte – prosegue lo sproloquio – sta prendendo parte a una strategia che ha l’obiettivo di sovvertire il codice del mare, accrescendo le sofferenze di chi si avventura nella traversata, strategia cinica di cui lei, porta la responsabilità»