La rinuncia del M5S alle indennità aggiuntive fa risparmiare 4,3 milioni
4 milioni, 328 mila euro.
E’ la cifra che Camera e Senato risparmieranno grazie alla rinuncia del M5S alle indennità aggiuntive.
Lo ha fatto sapere Maria Edera Spadoni, Vicepresidente Camera dei Deputati, in un video pubblicato su Facebook.
“Ieri (avantieri, ndr) – ha spiegato – si sono finalmente insediate le commissioni parlamentari. Come sapete, sono il vero strumento operativo di Camera e Senato. La legislatura entra dunque nel vivo. Adesso possiamo lavorare concretamente su tutti i temi del nostro programma e del contratto di governo”.
“C’è però – ha aggiunto – un primo atto che i nostri portavoce hanno già realizzato: tutti i deputati e i senatori del Movimento 5 Stelle che sono stati eletti presidenti di commissione – ma anche i vice presidenti e i segretari – hanno deciso di rinunciare alle indennità aggiuntive che spetterebbero a chi ricopre questi ruoli”.
In tal modo saranno risparmiati ben 2.630.000 euro risparmiati tra le due camere nei cinque anni della legislatura.
I portavoce dei 5Stelle sono: 9 presidenti, 5 vicepresidenti e 4 segretari alla Camera; 8 presidenti, 6 vicepresidenti e 7 segretari al Senato.
Spadoni ha augurato buon lavoro a tutti i suoi colleghi e ai colleghi delle altre forze politiche, ai quali ha fatto un altro appello: “perché non rinunciate anche voi alle indennità aggiuntive?”
“Temo che questa domanda rimarrà senza risposta,” ha aggiunto.
Poi c’è un altro capitolo, ha proseguito Spadoni, ovvero che il Presidente della Camera Fico, la sottoscritta in qualità di vice presidente, e tutti i portavoce pentastellati che fanno parte degli uffici di presidenza di Camera e Senato, hanno già rinunciato alle indennità aggiuntive. Il risparmio in questo caso ammonta ad 1 milione e 698 mila euro di risparmi.
“La rinuncia alle indennità, di tutti i nostri portavoce, è un fatto che, nella sua normalità, dimostra il nostro impegno nel voler ridurre i costi della politica e nel voler cambiare l’immagine del Parlamento, che non sarà più il simbolo degli sprechi e dei privilegi,” ha concluso.