La lettera di Vauro e Santoro alle più alte cariche dello Stato: ‘C’è un giudice per Salvini?’
“Al Presidente della Repubblica
al Consiglio Superiore della Magistratura
al Presidente della Camera
al Presidente del Senato
al Presidente del Consiglio dei Ministri
al Presidente della Corte Costituzionale
al Procuratore Capo della Repubblica presso il Tribunale di Roma
all’Euro Parlamento
Bruxelles-Strasburgo-Lussemburgo
al Presidente della Corte di Giustizia dell’Unione Europea
Lussemburgo
al Presidente della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo
– via posta elettronica certificata – loro sedi
Alle Eccellenze Vostre si espone quanto segue.
“Il ministro dell’Interno di un Paese democratico è il garante dell’ordine pubblico e della sicurezza di tutti i cittadini. La nostra Costituzione, la Costituzione su cui Salvini ha giurato, all’articolo 54, impegna tutti i cittadini alla fedeltà alla Repubblica. Dunque non è oggettivamente accettabile che egli possa pronunciare frasi che assumono il tono di una minaccia anche nei confronti di un singolo individuo”.
“Affermare che caccerà dal nostro Paese tutti i componenti di una etnia, segnatamente quella Rom, ma che ‘purtroppo quelli di cittadinanza italiana dobbiamo tenerceli’ espone una intera minoranza a rischi assai gravi e viola contemporaneamente interi capitoli della nostra Costituzione, la Legge che punisce chi incita all’odio razziale e la Carta dei diritti che è uno dei pilastri fondanti dell’Unione Europea”.
“A seguito di queste dichiarazioni – continuano – si sono già verificati i primi gesti di grave intolleranza, che sarebbero stati compiuti inneggiando al nome del ministro”.
E ancora: “Il comportamento di Salvini è contrario alla legge ma nessun giudice ha ritenuto di dover procedere d’ufficio nei suoi confronti. Evidentemente è intervenuta una sorta di assuefazione ai gesti che trasformano l’attività di governo in una dittatura della maggioranza, sovvertendo il principio che ogni maggioranza deve comunque sottostare alla Costituzione e non viceversa”